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Basso: giustizia per uno degli strumenti più bistrattati

Chitarre e chitarristi sono sempre stati alla ribalta delle cronache, ma come mai si parla così poco del basso?

Perché tante persone bistrattano tale strumento ritenendolo poco importante?

Risponderemo a queste e a tante altre domande nel corso dei prossimi paragrafi.

Cos’è davvero il Basso?

Nel suo complesso, il termine “basso” si riferisce a tutta una serie di strumenti musicali in grado di riprodurre un range di note caratterizzato da basse frequenze.

Di conseguenza, appartengono a tale categoria il contrabbasso, “cugino maggiore” di violino e viola, impiegato sia nella musica da camera, che nel jazz e nello swing.

Nel corso degli anni, poi, sono nati il basso elettrico, ma anche il basso acustico, morfologicamente piuttosto simili alle chitarre.

Le uniche differenze che si possono notate in tal senso sono il numero e lo spessore delle corde.

Di solito i bassi ne hanno solo 4 (la chitarra ne ha 6) e sono di gran lunga più spesse, proprio per riprodurre le frequenze più basse.

Infine, il termine “basso” può anche essere utilizzato anche nell’ambito delle percussioni, dal momento che le frequenze più basse vengono prodotte dalla grancassa.

Ora che abbiamo le idee più chiare in merito a cosa sia, adesso spendiamo 2 parole in merito alla sua importanza.

L’importanza del Basso nella musica

Nella musica, il basso è di fondamentale importanza perché, armonicamente parlando, le sue frequenze costituiscono le “fondamenta” su cui, poi, si regge un qualsiasi brano musicale.

Non importa quale sia il genere. Anzi, se sei pratico di editing musicale, ti invitiamo a fare questo esperimento.

Seleziona 5 diversi brani, magari appartenenti ai generi musicali più disparata. Metal, pop, classica e, perché no, pure techno.

Bene, a questo punto, utilizza il tuo software per rimuovere dai brani le frequenze dei bassi. Cosa succede?

Esatto, sembra proprio che, senza tali frequenze, la musica faccia estrema fatica a “reggersi in piedi”.

Non solo, togliendo il basso, il brano in questione risulta, senza dubbio, molto “scarno” e, per certi versi, pure fastidioso da ascoltare.

Oltre alla sua grandissima importanza sul piano armonico, questa tipologia di strumenti gioca un ruolo di primo piano anche in merito alla ritmica.

Le migliori aziende produttrici di Basso

I migliori bassi della storia vengono prodotti da:

  1. Fender
  2. Yamaha
  3. Ibanez
  4. Jackson

Chiaramente, per ovvi motivi non possiamo certo menzionare tutte le aziende produttrici presenti sul globo.

Ecco perché ci siamo limitati a queste 4, sicuramente le più blasonate, dal momento che sono anni che operano in questo settore.

Infatti, sono pure note case produttrici di chitarre, sia elettriche che acustiche.

Detto ciò, se stai cercando qualcosa di “classico” (non per fare musica classica, eh), opta pure per i bassi Fender, piuttosto che Yamaha.

Al contrario, se suoni generi di nicchia come il metal o la fusion, allora, forse, sarebbe meglio optare gli Ibanez o i Jackson, sicuramente più adatti per questi tipi di generi.

Tra l’altro, queste ultime 2 aziende hanno in catalogo pure diversi bassi a 5 e perfino a 6 corde, mentre Fender e Yamaha tendono a produrre quelli classici a 4 (ovviamente anche loro hanno in produzione i 5 o 6 corde, ma con una varietà di modelli più scarsa).

Il ruolo centrale del Basso: conclusioni

  • Con il termine “basso” ci si riferisce a tutta una serie di strumenti, accomunati dal fatto di poter produrre dei range di note, per l’appunto, molto gravi, “basse”. Spesso, pure difficili da udire dal nostro orecchio umano.
  • Rientrano in questa categoria il contrabbasso (parente stretto del violino, usato nella musica classica, ma anche nel jazz e nello swing), il basso elettrico, il basso acustico e, infine, la grancassa nell’ambito delle percussioni.
  • Arrivati a questo punto, come mai il basso è così importante nonostante si faccia così fatica ad udire tali frequenze? In breve, queste ultime fungono da “fondamenta” su cui, poi, si “costruisce” l’intero brano.
  • Per rendersi conto dell’enorme contributo del basso, è sufficiente prendere un qualsiasi brano e togliere le sue frequenze. Insomma, “quando c’è non si sente, ma si sente quando non c’è”.
  • Infine, se sei alla ricerca di un valido strumento, ti consigliamo i bassi realizzati da grandi aziende, come Fender, Yamaha, Ibanez e Jackson.

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