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Teoria Musicale: ecco perché (non) conviene studiarla

Sono numerosi gli esempi di musicisti che hanno raggiunto livelli eccelsi senza conoscere la teoria musicale.

Quindi, è davvero essenziale studiarla? Possibile che un argomento del genere venga affrontato senza tenere conto delle numerose “sfumature” che stanno nel mezzo?

Cercheremo di fare chiarezza una volta per tutte con questa nostra nuova guida.

Cos’è la Teoria Musicale?

Molto semplicemente, la Teoria Musicale è da considerarsi come quel complesso di sistemi grafico-matematici, grazie a cui comporre, ma anche classificare e, più in generale, analizzare la musica.

In parole povere, permette di studiare l’interazione e il “comportamento” degli elementi musicali, ma anche di gestire la notazione, ossia la scrittura.

Infatti, tutta la nostra musica occidentale è fondata su precise regole matematiche, pertanto, conoscere la teoria musicale permette di padroneggiare tutti i concetti cardine, salvo poi metterli in pratica.

Ovviamente, stiamo parlando di una categoria molto vasta, dal momento che comprende secoli e secoli di produzione musicale che attraversa svariate varie epoche storiche.

Detto ciò, al giorno d’oggi conviene ancora studiarla, dal momento che sono davvero tanti i musicisti famosi a non conoscerla?

Rispondiamo a questa domanda, iniziando a vedere tutti i rispettivi Pro e Contro.

Teoria Musicale nella pratica: Pro e Contro

Per carità, non vogliamo certo essere fraintesi.

Studiare non fa mai “male”, pertanto non vogliamo assolutamente affermare che sia inutile acculturarsi, anzi.

Difatti, il punto della questione è un altro. Tutto dipende dai propri obiettivi musicali.

Insomma, lavorare come turnista professionista nella musica classica è cosa ben diversa dal suonare generi moderni come rock, pop e via dicendo.

È chiaro che, nel primo caso, sia necessario possedere competenze tecniche di un certo tipo, non necessariamente richieste nel secondo.

Per comprendere meglio la questione, ecco i rispettivi Pro e Contro.

Pro dello studiare la Teoria Musicale

  • Ottimizzazione degli sforzi: nella musica occidentale esistono solo 12 note. Pertanto, puoi trovare tutte le “combinazioni” possibili anche “ad orecchio”. Tuttavia, ci vuole tempo e anche una buona dose di talento. Grazie alla teoria musicale, invece, sai già quali siano le “combinazioni” di note più efficaci, ma anche come impiegarle in modo originale nella tua attività di musicista.
  • Maggiore sviluppo delle capacità creative: con lo studio della teoria musicale si va “al di là” del singolo strumento e ciò contribuisce ad acquisire una visione di carattere generale più ampia.
  • Comunicazione con altri musicisti: conoscerla ti permette di dialogare con musicisti che suonano degli strumenti diversi dal tuo.

Contro dello studiare la Teoria Musicale

  • Tempo da dedicare allo studio: chiaramente, studiare teoria musicale richiede tempo, come del resto avviene per qualsiasi altra disciplina. Oltre alla classica “noia”, può esserci il rischio di non aver abbastanza tempo per suonare ciò che si vuole.
  • Eventuali somme da investire in corsi: sebbene grazie alle risorse presenti attualmente in rete tu possa tranquillamente studiare teoria musicale gratuitamente, non è escluso che tu debba ricorrere ad insegnanti privati, piuttosto che a corsi a pagamento per colmare eventuali lacune.

Studiare o no la Teoria Musicale? Ecco la soluzione finale

Ora che abbiamo chiarito i diversi aspetti connessi allo studio della teoria musicale, veniamo al dunque.

Il “segreto” è proprio quello di programmare un percorso di studio calibrato sulle specifiche esigenze della propria nicchia.

Quindi, a meno che tu non voglia lavorare nella musica classica, non sono poi così molte le nozioni da imparare.

Detto francamente, te la caveresti con “poco”.

Da un lato, avere delle solide basi ti consentirà di suonare meglio ciò che già conosci, specialmente in relazione all’improvvisazione.

Dall’altro, invece, sarai in grado di osservare il tuo lavoro da diverse prospettive e, di conseguenza, ottenere una maggiore capacità creativa.

Tutto ciò, a maggior ragione, se suoni in un complesso in cui devi interfacciarti con artisti che suonano strumenti musicali completamente diversi dal tuo (strumenti a corda con strumenti a tasti, ad esempio).


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